Proprietà intellettuale: guida per chi fa impresa

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Pubblicato il giorno 14.04.2025
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Consulente in proprietà industriale

Mi chiamo Lucia Vittorangeli, sono un’ingegnera consulente italiana ed europea in brevetti, marchi e design e lavoro in Bugnion Spa, società leader nel settore della consulenza in Proprietà Intellettuale.

Ho iniziato la mia carriera in questo mondo nel 1998 a partire dalla sede Bugnion di Parma e la mia passione per questa materia mi ha portato oggi a rivestire il ruolo di responsabile della Formazione e di Bugnion Academy, la nostra scuola di formazione continua rivolta sia all’aggiornamento costante dei nostri professionisti che all’organizzazione di corsi e approfondimenti per le aziende e per gli studenti universitari.

Oggi desidero condividere con voi i “fondamentali” della Proprietà Intellettuale: elementi che possono diventare determinanti per lo sviluppo di un’impresa, a prescindere dal settore di riferimento.

Sono tanti gli aspetti che devono essere presi in considerazione nella predisposizione di un nuovo business.

Uno di questi è sicuramente la proprietà intellettuale. In particolare, bisogna acquisire la giusta consapevolezza di che cosa è la proprietà intellettuale e di come si gestisce, per non perdere opportunità e, soprattutto, per minimizzare i rischi.

La proprietà intellettuale può essere articolata e complessa ma si basa principalmente su 5 pilastri: il marchio, il brevetto, il design, il diritto d'autore, il segreto commerciale.

 

Marchio: cos’è e come si registra

Il marchio è il segno che ci identifica.

Può essere una parola o un logo, ma può essere anche molto di più, perché il marchio è quel segno che contraddistingue i nostri prodotti o i nostri servizi rispetto a quelli dei concorrenti. L'importanza del marchio è la stessa del nostro nome proprio: identificarci e riconoscerci.

Attraverso il marchio il consumatore o il cliente è in grado di collegare il prodotto o il servizio all'azienda da cui deriva. È quindi un elemento fondamentale di un nuovo business perché ci rende riconoscibili.

Registrazione del marchio

Ci sono diversi requisiti da rispettare per poter validamente registrare un marchio. Fra i requisiti di natura assoluta, nella fase di scelta dobbiamo porre attenzione al fatto che il segno abbia capacità distintiva cioè sia in grado di distinguere i nostri prodotti o i nostri servizi da quelli dei concorrenti. Più il segno descrive il prodotto o una sua caratteristica, oppure è generico, più sarà difficile registrarlo come valido marchio. Fra i requisiti di natura relativa, occorre verificare attraverso opportune ricerche che lo stesso segno o un segno simile non sia già stato registrato (o utilizzato come marchio) da terzi per gli stessi prodotti o servizi o per prodotti/servizi affini nel territorio dello Stato di nostro interesse.

La registrazione può avvenire direttamente a livello nazionale oppure può sfruttare procedure che consentono di semplificare il deposito ed eventualmente la registrazione a livello multinazionale. Per esempio si può procedere a depositare una richiesta di registrazione di marchio a livello dell'Unione Europea, ottenendo, se registrato, un marchio dell'Unione Europea valido nei 27 Stati membri. Un altro esempio è il cosiddetto marchio internazionale ossia una procedura di deposito semplificata che facilita l'accesso alle differenti procedure nazionali attraverso un'unica domanda di registrazione centralizzata.

Se il marchio è il punto di partenza, gli altri aspetti della proprietà intellettuale da considerare dipendono dal tipo di business e, per poter essere efficaci e perché abbiano un valore, devono essere strettamente correlati al business.

 

Brevetto: lo strumento che premia l’innovazione tecnologica

Se il business si basa su innovazioni di tipo tecnologico siamo nel settore dei brevetti per invenzione o per modello di utilità. Uno dei requisiti fondamentali dei brevetti è la novità intesa in senso assoluto sia geograficamente sia temporalmente sia con riferimento ai soggetti che divulgano un'invenzione. In altre parole, uno dei requisiti sostanziali per poter accedere ad una valida brevettazione è quello di non divulgare l'invenzione o il trovato prima del deposito della domanda di brevetto. Perché il brevetto venga concesso non basta la novità che consiste nel fatto che l'invenzione o il trovato presenti almeno una caratteristica diversa da tutto ciò che è noto prima della data di deposito della domanda di brevetto. Infatti, l'invenzione o il trovato devono discostarsi da quello che rappresenta il normale sviluppo della tecnologia in quanto il brevetto premia le innovazioni che non derivano in modo ovvio rispetto alle conoscenze note.

Come depositare una domanda di brevetto

Una volta ottenuto un brevetto, il titolare ha il diritto di impedire ai terzi di attuare l'invenzione o il trovato nel territorio dello Stato in cui il brevetto è stato concesso.

●       Domanda di brevetto nazionale:
Come per il marchio, è possibile depositare una domanda di brevetto direttamente come domanda nazionale, per esempio come domanda di brevetto italiano, oppure si possono sfruttare procedure centralizzate di deposito ed eventualmente di concessione.

●       Domanda di brevetto europeo:
Se vi è interesse ad ottenere un brevetto in almeno tre o quattro stati di area europea, è possibile depositare una domanda di brevetto europeo che, attraverso una procedura di esame e concessione, può portare ad ottenere un brevetto europeo che potrà essere convalidato negli Stati di interesse fra i 39 stati aderenti alla convenzione del brevetto europeo. Poiché a partire da una prima domanda di brevetto i tempi per il deposito in ulteriori Stati sono piuttosto stretti (12 mesi) è possibile depositare una domanda di brevetto internazionale (PCT) che potenzialmente copre più di 150 Stati nel mondo. Si tratta di una procedura centralizzata di deposito che ha una durata definita al termine della quale occorre attivare le procedure di esame nei singoli Stati di interesse.

Come tutti i diritti di proprietà intellettuale, anche i brevetti vanno considerati da due punti di vista differenti. Con un occhio rivolto all'interno individuiamo le innovazioni tecniche su cui si basa il nostro business e valutiamo l'opportunità di depositare una domanda di brevetto. Con un occhio rivolto all'esterno verifichiamo che non ci siano diritti di terzi, in particolare brevetti, che ci possano ostacolare.

 

Design: come tutelare l’aspetto di un prodotto

Il successo di un nuovo business può dipendere anche da aspetti estetici legati al prodotto, al packaging, all'interfaccia grafica o ad altri elementi che possono guidare le scelte dei nostri clienti. In questo caso stiamo parlando del disegno o modello ossia di un diritto di proprietà intellettuale dedicato alla tutela dell'aspetto di un prodotto che viene generalmente indicato anche come “design”. Come per i marchi e i brevetti, anche il design può essere registrato a livello nazionale o sfruttando procedure internazionali di deposito ed eventualmente di registrazione. Come per tutti i titoli di proprietà intellettuale, il design sarà valido se riguarda l'aspetto di un prodotto diverso da quelli noti prima della domanda di registrazione. Inoltre, come per i brevetti non basta che il design sia nuovo, perché occorre anche che sia provvisto di carattere individuale, ossia che l'impressione generale che suscita in un utilizzatore informato differisca dall'impressione generale suscitata dai design noti.

 

Diritto d’autore: cosa copre

Il marchio, il brevetto e il design richiedono generalmente il passaggio attraverso una procedura amministrativa di registrazione o concessione diversamente dal diritto d'autore che nasce automaticamente con la creazione dell'opera e che non richiede quindi nessuna formalità di tipo amministrativo per essere riconosciuto. Il diritto d'autore tutela le opere dell'ingegno di carattere creativo e riguarda non solo la letteratura, la musica, le arti ma anche i programmi per elaboratore e le banche dati.

 

Segreto commerciale e concorrenza

Infine vediamo cosa si nasconde dietro la dicitura “segreti commerciali”. 

Si tratta di quelle informazioni di natura tecnica e/o commerciale su cui si può basare il vantaggio concorrenziale del vostro business.

Sono informazioni ovviamente segrete nel senso che nel loro insieme non sono conosciute e non sono facilmente accessibili. Sono inoltre informazioni che avete individuato come rilevanti perché hanno un valore economico in quanto sono segrete. Pensiamo a disegni tecnici, a dati di prove tecniche, a risultati di analisi di mercato, a liste clienti: sono tutte informazioni che hanno richiesto un impegno e un investimento per essere ottenute e che hanno un valore economico in quanto non disponibili a tutti. È possibile tutelarle dall'acquisizione e dall'utilizzo abusivo mettendo in atto opportune misure per mantenerne la segretezza. Si tratta di misure contrattuali, per esempio accordi di riservatezza; oppure di misure organizzative, per esempio suddividendo le informazioni sotto più soggetti; oppure ancora di misure tecniche come l'utilizzo di password, di accessi riservati e monitorati, e anche di chiare indicazioni di riservatezza sui documenti utilizzati.

Il marchio, il brevetto, il design, il diritto d'autore, il segreto commerciale sono alcuni aspetti della proprietà intellettuale che possono tutelare il nostro lavoro creativo. Ma non sono solo questo. La presenza in un nuovo business di almeno un diritto di proprietà intellettuale è vista come un segnale per eventuali investitori ed è spesso stata collegata a tempi più rapidi di sviluppo e crescita.

 

💰I diritti di proprietà intellettuale possono costituire essi stessi un prodotto e quindi una fonte di guadagno mediante licenze o cessioni. Lo sapevate? 👉 Se vi interessa approfondire questo aspetto, fatecelo sapere nei commenti!

 

 

E voi come gestite la protezione della proprietà intellettuale nella vostra azienda? Ci sono risorse o strumenti che avete trovato particolarmente utili nella gestione della proprietà intellettuale?

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