Ciao a tutti! Sono Giancarlo, founder & managing partner di Over Ventures. Dal 2016 mi occupo di finanza alternativa, equity crowdfunding e community-based venture capital, supportando startup e PMI nell’accesso al capitale. In questi anni ho seguito in Europa oltre 200 operazioni di fundraising su piattaforme digitali, principalmente equity crowdfunding e community funding, collaborando con i principali operatori italiani ed internazionali. Complessivamente, i miei clienti hanno raccolto più di 100 milioni di euro attraverso questi strumenti.
Perché guardare al Digital Fundraising
Il Digital Fundraising non è solo un canale alternativo di finanziamento, ma rappresenta uno strumento potente e game-changer nel modo in cui le imprese possono accedere ai capitali sia in termini di tempo che di efficacia e di svariate altre ragioni:
Inclusività - Non soltanto fondi VC e business angel, ma anche piccoli investitori, clienti e stakeholder possono diventare soci, generando una base di supporto ampia e fidelizzata;
Capitale come leva commerciale - Una campagna di fundraising online non porta soltanto denaro porta attenzione mediatica, clienti più fedeli e genera ambassador che diffondono il brand;
Complementarietà - Non è in contrapposizione al venture capital, anzi sempre più fondi VC (anche di primario standing internazionale) co-investono (nei round growth) o guardano con interesse alle campagne come strumento di validazione;
Velocità e trasparenza - Regolamentazioni come l’ECSPR (Regolamento unico sull’Equity Crowdfunding della UE) hanno introdotto regole comuni e processi digitali che riducono tempi e complessità.
Guardare al Digital Fundraising significa quindi non solo raccogliere capitale, ma rafforzare il rapporto con il mercato e talvolta utilizzarlo come strumento di espansione.
Come scegliere la piattaforma giusta
Non esiste una piattaforma migliore in assoluto. La scelta deve seguire il fit tra obiettivi dell’impresa e caratteristiche della piattaforma. Ecco alcuni criteri chiave:
Stage e tesi di raccolta: per seed e pre-seed: servono community forti, piattaforme con audience retail attive ed una buona attività di pre-campagna per ingaggiarle; per i round growth invece meglio piattaforme che offrono strumenti per co-investimenti istituzionali e SPV e soprattutto che abbiamo un’audience molto ampia per raggiungere quante più persone possibili.
Audience e geografia: se la clientela è prevalentemente in Italia, conviene una piattaforma domestica. Se si punta a mercati esteri per temi di espansione territoriale o di consolidamento del mercato, meglio player locali. Per brand consumer paneuropei o business con community importanti, sempre piattaforme cross-border.
Ticket e strumenti: tipologia del deal (Safe o Equity), taglio medio degli investimenti, presenza di veicoli aggregatori, nominee, eventuali secondary.
Liquidità: alcune piattaforme offrono bulletin board o mercati secondari per lo scambio delle quote, ma è sempre opportuno prevedere clausole che facilitino la exit degli investitori retail: drag along, call option o buyback.
Compliance: documentazione chiara, processi KYC/AML, trasparenza su governance e reporting: un aspetto fondamentale per mantenere la fiducia degli investitori.
Le principali piattaforme europee
Ecco le 10 piattaforme oggi più rilevanti in Europa, tutte autorizzate a operare in Italia direttamente o tramite passaporto europeo:
Crowdcube (UK & EU) - La più grande piattaforma continentale. Ideale per round consumer-driven e fintech, con community vastissima. Ha gestito campagne iconiche per Revolut, Qonto e Vestiaire Collective.
Capital Cell (Spagna) - Verticale su biotech e medtech. Riconosciuta per la qualità del deal flow e il network di investitori specializzati in life sciences.
Invesdor (DACH/Nordics/BeNeLux) - Copertura multinazionale, con forte posizionamento su impact e climate tech. Adatta a PMI e scaleup cross-border in cerca di investitori sensibili a sostenibilità e transizione energetica.
Mamacrowd (Italia) - La piattaforma italiana più consolidata, parte del Gruppo Azimut. Generalista, con forte presenza retail e track record domestico.
SeedBlink (DACH/Romania) - Tech-focused. Combina co-investimenti con VC e syndicates e offre anche una sezione dedicata ai secondaries.
CrowdFundMe (Italia) - Generalista, quotata su Euronext Growth Milano. Ha introdotto il CFM Board per lo scambio quote, una delle poche bacheche di scambio attive nel panorama italiano.
Spark Crowdfunding (Irlanda) - Specializzata in early stage e healthtech, con approccio agile e internazionale.
Broccoli (DACH) - Giovane piattaforma digital-first, con focus su foodtech e consumer brand innovativi.
Spreds (Belgio) - Storica piattaforma belga, con veicoli dedicati che semplificano la governance e attraggono investitori istituzionali.
Crowdbase (Cipro) - Generalista con apertura internazionale e focus anche sul real estate.
Vantaggi di un approccio community-based
Riduzione dei costi di raccolta grazie alla digitalizzazione e all’effetto rete - Snowball Effect.
Scarso impatto sulla governance: capitale diffuso tra tanti investitori retail, per lo più con diritti patrimoniali e senza diritti di governance.
Sostegno all’innovazione: molte campagne premiano progetti tech, green e ad alto impatto.
Coinvolgimento clienti: gli investitori diventano i primi sostenitori e ambassador creando un asset unico per l’azienda
Checklist di readiness
Narrativa e dati: spiegare il “perché ora” con metriche solide e verificabili.
Compliance: cap table ordinata e documenti legali conformi al regolamento ECSP.
Community: lavorare su una lista di attesa, priority access, engagement pre-campagna.
Post-round: investor relations strutturate e se possibile, opzioni di liquidità (call option, buyback).
Errori comuni da evitare
Valutazioni fuori mercato senza validazioni → frizione immediata.
Offerta complessa o poco chiara per il retail → bassa conversione.
Zero skin in the game del team → segnali negativi.
Campagna senza community → reach insufficiente.
Conclusione
Il Digital Fundraising non è un piano B, ma un canale strategico che unisce capitale e mercato. Le piattaforme oggi disponibili in Italia ed Europa sono strumenti potenti e usati con la giusta preparazione, permettono non solo di raccogliere risorse, ma di rafforzare il rapporto con clienti, stakeholder e mercato.
Avete mai pensato di aprire il capitale della vostra azienda attraverso una piattaforma di Digital Fundraising? Quali dubbi o difficoltà incontrate? Parliamone nei commenti!
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