Ciao! 👋
Oggi vi racconto l'intervista che la mia collega @Giulia Tanzi ha fatto a @Claudio Fasciola, CEO di Latuta e nostro mentor StrongHer. Claudio è già parte della nostra Community: ha condiviso strategie su come farsi capire in un business multi-target e ci ha guidato nel mondo delle vendite omnicanale durante lo StrongHer Business Training.
La sua storia? Da una bancarella nel mercato di Porta Palazzo a partner di fiducia per startup e scale-up in tutta Italia (inclusa Qonto per i nostri merch aziendali, oltre che di PowerUp e StrongHer).
I takeaways principali
Tempismo nelle crisi: lanciare l'e-commerce durante la pandemia sembrava rischioso. Invece è diventata la loro fortuna. Grazie alle mascherine in tessuto sono passati da pochi ordini al giorno a 50-80 quotidiani. Le crisi nascondono spesso opportunità inaspettate.
Fisico e digitale insieme: le 15 vetrine vengono rinnovate ogni mese e diventano contenuto per Instagram, newsletter e sito web, con QR code per collegare i due mondi. Un esempio concreto di customer experience integrata.
Il valore del contatto umano: sul loro sito non puoi personalizzare da solo, devi parlare con qualcuno. Sembra controintuitivo nell'era dell'automazione, ma funziona. Le relazioni autentiche fanno la differenza, soprattutto nel B2B.
Merchandising come engagement: negli ultimi anni il merchandising aziendale è diventato strumento di employee engagement. Non solo "vestire" i dipendenti, ma creare community e comunicare valori verso l'esterno.
Dati come fondamento: prima di digitalizzarsi hanno dovuto partire dalle basi: un gestionale per sapere cosa avevano in magazzino. Quante aziende ancora oggi "vanno a sensazione"? I dati sono il fondamento di ogni strategia di crescita (ne parlavamo tempo fa anche con @Lorenzo D'andrea, trovate il link qui).
Per scoprire tutti i dettagli della trasformazione di Latuta e i consigli pratici di Claudio, guardate l'intervista completa qui sotto! 👇
Risposte (2)
Grazie Elena e complimenti a Claudio e Latuta! Conoscere i retroscena di queste storie di successo è sempre molto educativo e stimolante!
Tra i vari temi, penso che il valore del contatto umano sia cruciale e troppe aziende lo perdono crescendo. Quella scelta di non permettere personalizzazione autonoma sul sito sembra controintuitiva, ma immagino aiuti a creare relazioni vere. Nel B2B soprattutto, quella conversazione può valere oro. Ottima trovata il QR per le vetrine! Sono curioso di vedere come viene sfruttato in pratica. Io lo uso anche per eventi dal vivo e networking, con QR stickers che puntano a social media o sito web. Collegare fisico e digitale in modo fluido è più difficile di quanto sembri.
Sul tema dati: alla fine è impossibile fare impresa senza, anche solo quelli contabili altrimenti il fallimento è sempre dietro l'angolo. La magia poi si manifesta quando riesci a collegare le operations ai dati, almeno per monitoraggio al minimo (fondamentale partire dalle basi con il gestionale 💪), per poi arrivare al forecasting quando diventiamo data-superstar 🤩.
Grazie per la menzione Elena! Corro a vedere l'intervista completa 🚀
StrongHer Mentor
Ciao Lorenzo!
Grazie per questo commento. È esattamente come dici tu, nel b2b il rapporto umano ha ancora estrema rilevanza, e quello che può sembrare una perdita di tempo (creare una relazione umana con un potenziale cliente), ripaga immensamente in termini di valore medio dell'ordine e di retention.
Per quanto riguarda il QR code delle vetrine, noi abbiamo ogni vetrina dedicata ad una categoria professionale (chef, sanitario, edilizia, estetista, ecc.) e ogni vetrina ha quindi un QR code che rimanda a quella specifica categoria sul sito. Poi lato sito i prodotti presenti in vetrina verranno quindi mostrati come i primi di quella categoria. Come obiettivo a breve termine c'è quello poi di permettere di scannerizzare proprio il qr code del singolo prodotto in modo tale che l'utente possa passare da vetrina offline a vetrina online in una inquadratura :)
Se qualcun* ha idee su come facilitare il flusso da offline a online, sono tutto orecchie!!